Recupero iva su fatture non incassate, come procedere

Purtroppo può capitare, anche più frequentemente di quanto si possa immaginare e sperare, di pagare l’IVA su fatture che per vari motivi non vengono incassate. Come previsto dal DPR n 633 del 1972, l’imposta sul valore aggiunto trova infatti una naturale applicazione nella rivalsa in fattura, ovvero nel classico caso in cui un è un cliente a dover corrispondere l’imposta su una fattura emessa da un professionista o da un commerciante.

Ma che dire però in caso di una fattura che non viene pagata? Forse a causa di un fallimento o di un cliente insolvente può verificarsi questa spiacevole situazione. Come è possibile orientarsi? Purtroppo, occorre precisare subito che la mancata rivalsa sul cliente (quindi la mancata riscossione del credito) non esime dal meccanismo dell’imposta. Ciò significa che per chiunque emette una fattura vige l’obbligo del versamento dell’IVA, anche nel caso in cui la riscossione della fattura stessa avvenisse con grande ritardo o non avvenisse affatto.

Una sentenza della cassazione

La sentenza della Corte di cassazione 24794 del novembre 2005 (poi ribadita nella n. 17174 dell’agosto del 2015) ha stabilito in modo inequivocabile che la rivalsa dell’attività commerciale, nei confronti di un cliente, rappresenta un rapporto di tipo privatistico e non tributario. Questo è al tempo stesso svincolato dal rapporto che lega il cedente all’Amministrazione finanziaria, che invece è di tipo tributario.

Da tutto ciò ne deriva che il sistema fiscale italiano non prevede una procedura per il recupero dell’IVA versata ma non risarcita dal committente. Esiste però un’unica eccezione, anche se tutt’altro che facile. Vediamo di cosa si tratta prima di passare alle considerazioni conclusive.

Procedura esecutiva per il recupero di una fattura non pagata

Nel caso di una fattura non pagata la legge prevede un’unica soluzione, ovvero la procedura esecutiva individuale per un pagamento rimasto infruttuoso. Anche questa possibilità è regolata dall’articolo 26, comma 2, del DPR n. 633 del 1972

Si tratta a tutti gli effetti di una procedura per vie legali che come tale non è sempre semplice e presenta delle spese accessorie. Ovviamente può avere ragione di essere mossa in virtù di cifre sostanziali, molto elevati e di conseguenza che riguardano anche il recupero dell’IVA in misura non certo trascurabile. In conclusione quindi purtroppo non esiste una procedura per il recupero dell’IVA ed è quindi sempre preferibile e più vantaggioso cercare una soluzione tramite una trattativa privata con il cliente. La speranza è che le cose possano cambiare in futuro.

IVA su fattura insoluta

Nell’agosto del 2020 il governo aveva paventato l’introduzione di una norma che prevedeva il recupero dell’IVA su fatture non pagate. Purtroppo al momento questa norma è stata procrastinata e non ha ancora visto la luce. Il provvedimento si basava su una possibilità di operare una rettifica sull’IVA che sarebbe risultata molto utile, soprattutto per le fatture di piccola taglia che potevano essere gestite in modo rapido, senza la necessità di ricorrere alle vie legali. Non resta che augurarci che tale norma possa essere rivista e corretta al più presto.

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